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venerdì 31 maggio 2013

INFERNO



Dan Brown ha colpito ancora !
Non pago dei trionfi mondiali riscossi con "Il codice da Vinci" e
"Angeli e Demoni" (e film relativi...); e nonostante il mezzo passo falso
de "Il simbolo perduto", l'autore americano scrive il suo miglior romanzo.
Gli ingredienti sono quelli soliti delle sue opere.
Misteri, simboli da decifrare, piste da seguire, una grande "Caccia al tesoro".
Anche il protagonista è sempre lui: il Professore Robert Langdon, studioso di simbologia.
Come mai si trova in un ospedale di Firenze? Perchè non ricorda nulla di
quello che gli è accaduto nei due giorni precedenti? Chi ha tentato di ucciderlo?
Partendo da queste semplici, se pur inquietanti domande, Langdon si trova a vagare per
la città toscana accompagnato dalla Dottoressa Sienna Brooks, l'unica persona che,
pare, abbia a cuore la salute del Professore.
Le tracce da seguire rimandano, di continuo, alla Divina Commedia di Dante
e in particolar modo al suo "Inferno".
I parallelismi tra il capolavoro dantesco e le dis-avventure che capitano a Langdon
sono molteplici e tocca a lui, naturalmente, svelare i molti intrighi e trabocchetti
che gli capitano davanti. Tra morti misteriose e indizi nascosti Dan Brown
ci travolge con un'avventura che lascia senza fiato.
Ma non solo. Questa volta l'autore ci pone dei quesiti e senza dare una risposta
ci mette davanti a una, ipotetica, scelta.
Se tu potessi con un solo gesto eliminare metà della popolazione mondiale lo faresti?
Certamente no! Ma se ti dicessero che compiendo quella scelta salveresti
l'altra metà e l'intero genere umano?
Adesso la risposta non è più così scontata....
Il vero colpo di genio dello scittore è che in questa opera non c'è il cattivone di turno
o i soliti, stereotipati, assassini senza scrupoli.
Non vorrei dilungarmi troppo per non svelare nessuno dei misteri del libro.
Due sole critiche per quello che mi riguarda:
1) la relativa semplicità degli enigmi proposti. Con un pò di attenzione si capisce presto
    dove l'autore voglia andare a parare;
2) in certi frangenti (soprattutto nella parte, cospicua, ambientata a Firenze) sembra di
    essere alle prese con una guida turistica. Io a Firenze ci sono stato, mi piace e certe
    descrizioni non mi hanno infastidito più di tanto ma è vero che a volte risultano eccessive.
In definitiva, un ottimo lavoro che conferma Dan Brown come leader indiscusso del genere.
Astenersi dalla lettura intellettualoidi e snob vari.

Voto : 5/5




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