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lunedì 29 dicembre 2014

LA SCOMPARSA DI ALICE CREED







E poi, all'improvviso, ti trovi a vedere un film di cui non hai mai sentito parlare.
Che non ha avuto nessun battage pubblicitario.
Che nessun amico cinefilo ti ha mai consigliato.
E, sorpresa, si rivela un bel film.
"La scomparsa di Alice Creed" è il primo lungometraggio firmato (regia e sceneggiatura)
dall'inglese J Blakeson.
Si tratta di un thriller molto originale, claustrofobico e abbastanza allucinato.
Due ex galeotti trasformano una casa disabitata in una prigione insonorizzata
nella quale rinchiudere una ragazza, figlia di un riccone dal patrimonio immenso,
per poi chiedere un cospicuo riscatto in cambio della sua libertà.
Trama scontata, film già visto mille volte?
Sbagliato!
C'è qualcosa che non torna. Cosa lega i due malviventi oltre al passato in prigione?
Chi è la ragazza rapita e per quale motivo è stata scelta proprio lei?
Domande che troveranno naturale risposta nel corso del film.
Colpi di scena e sorprese che non lasciano indifferenti.
Non ci sono altri attori se non i tre protagonisti.
Gemma Arterton (Bond girl in "Quantum of solace") è credibile nella parte
della ragazza rapita e terrorizzata. Sicuramente la migliore interpretazione
della sua giovane carriera.
Eddie Marsan è un ottimo caratterista (con più di 50 ruoli sul grande schermo
e titoli come "Gangs of New York", "21 grammi", "V per vendetta", i due
"Sherlock Holmes" di Guy Richie per citarne solo alcuni)
ed è perfetto nella parte del "cattivo più cattivo".
Il giovane, a me sconosciuto, Martin Compston interpreta al meglio
la parte del carceriere giovane che subisce il carisma del partner
anziano. Ed è proprio lui a custodire un segreto che potrebbe far saltare il piano.
Non è facile per tre soli attori reggere tutto il peso di cento minuti di film.
La riuscita dell'opera testimonia la loro bravura e quella del regista.
Da vedere.

Voto : 4/5




A SERIOUS MAN






Prima o poi doveva succedere.
"A Serious Man" è, senza dubbio alcuno,
il peggior film "partorito" dai geniali Fratelli Coen.
I miei registi e sceneggiatori preferiti avevano, finora, una carriera senza macchie.
Qualche film meno riuscito di altri certo, inevitabile con una filmografia di quasi venti titoli.
Ma questo è proprio un passaggio a vuoto.
Già il prologo non lasciava presagire nulla di buono.
Un racconto yiddish senza capo nè coda, assolutamente slegato dalla trama del film
e inserito solo con lo scopo di "abituare" lo spettatore all'atmosfera ebraica che pervade
l'opera. Evitabile.
Il protagonista Larry Gopnick è un professore di fisica in attesa di una cattedra stabile.
Con due figli menefreghisti, un fratello disoccupato che vive in casa sua
e passa il tempo in bagno o a fare scommesse, e una moglie che gli ha chiesto il divorzio, Gopnick vive un momento particolarmente difficile della sua esistenza.
Subisce un tentativo di estorsione da parte di uno studente coreano
(forse le scene migliori del film)
si lascia tentare dalla provocante vicina di casa che prende il sole, in nudo integrale,
nel cortile adiacente e si decide a chiedere consiglio a tre rabbini per avere
risposte "filosofico-religiose" sul perchè, a suo modo di vedere, il buon Dio
si stia accanendo su di lui nonostante sia un "Uomo Serio".
Il nostro "Giobbe" (evidente il riferimento biblico
per tutta la durata del film) cerca risposte a tutto quello che di sfortunato
gli sta accadendo con una pazienza, appunto, invidiabile.
Naturalmente non vi dirò se le risposte arriveranno. Un pò perchè non voglio
rovinare la sorpresa a chi non ha visto il film e ha intenzione di farlo.
Un pò perchè, come spesso fanno i Coen nelle loro opere, non sempre
le risposte sono chiare e definitive.
Non vorrei essere stato troppo cattivo e quindi spendo volentieri due parole per l'ottimo cast.
Nessun attore da "Blockbuster" ma tanti bravi interpreti.
Su tutti Michael Stuhlbarg nel ruolo del protagonista e Richard Kind in quello del fratello.
In definitiva un film da vedere (perchè i film dei Coen sono TUTTI da vedere!)
ma ben lontano da capolavori come "Il Grande Lebowski", "Fargo", "Crocevia della morte",
"Fratello dove sei?", "L'uomo che non c'era" e via discorrendo.


Voto : 3/5





LIBRI 2014




Nel 2014 ho letto 26 libri.
Ecco la mia personale Top 5.

1) STONER di John Williams

2) UCCIDI IL PADRE di Sandrone Dazieri

3) GALVESTON di Nic Pizzolatto

4) IL PIPISTRELLO di Jo Nesbo

5) IL SEGRETO DELLA LIBRERIA SEMPRE APERTA di Robin Sloan

Per il primo posto non ho avuto dubbi.

"Stoner" è un libro perfetto.
Giustamente stra-osannato dalla critica per la sua scrittura estremamente lineare
e godibile, il romanzo di John Williams racconta la vita di William Stoner
dalla nascita alla morte (nessuna sorpresa e nessuno spoiler).
Libro scritto nel 1965 (!) e assurdamente trascurato per anni.

"Uccidi il padre" è il miglior thriller italiano dai tempi di "Io Uccido".
Attendo con impazienza il film. vikingo bianconero: UCCIDI IL PADRE

"Galveston" è un classico noir americano scritto dal creatore della splendida
serie TV "True Detective". vikingo bianconero: GALVESTON

"Il Pipistrello", pur se appena pubblicato, è il romanzo d'esordio del
pluri premiato Nesbo.

Per il quinto posto è stata una dura lotta ma alla fine ho deciso di premiare il godibile
"Il segreto della libreria sempre aperta".
Romanzo scritto dall'esordiente Sloan. Un ex manager di Twitter
che è riuscito a mescolare il suo amore per le nuove tecnologie alla passione per libri,
librerie e biblioteche.
Libro di 300 pagine, letto in due giorni e finito... oggi!

Non li ho inseriti nella Top Five per diversi motivi ma due libri che meritano di essere letti sono:

"Il giorno dopo domani" di Alan Folsom. Uno dei miei libri preferiti di sempre e riletto
a vent'anni dalla prima volta come mio personale omaggio all'autore scomparso pochi mesi fa.
Un thriller adrenalinico e perfetto che non ha perso nulla del suo fascino originale.

"Il pallone lo porto io" di Luciano Moggi.
Levatevi quel sorrisino dalla faccia perchè non sto scherzando
Se siete juventini potete anche fare a meno di leggerlo. Trovereste solo conferme.
Se non lo siete ma amate il calcio, e non avete le fette di salame sugli occhi,
è una lettura obbligata per capire come funzionano certe dinamiche nel mondo "pallonaro".
Non rimpiango Moggi e, nel mio mondo, ideale "chi sbaglia paga" ma...
siamo certi che Moggi sia quel diavolo che ci hanno raccontato?
Era l'unico a fare certe cose?
Il suo modus operandi era illecito o soltanto
un'arma di difesa contro coloro che, veramente, comandavano il calcio italiano?
In definitiva, ha commesso dei reati o si è macchiato solo di arroganza, cattive amicizie,
comportamenti sgradevoli e/o poco edificanti?
Leggete il libro e avrete le risposte.
Mi permetto di dire che svanito l'effetto "Farsopoli", la Juventus è tornata a vincere,
senza Moggi, come ha sempre fatto nei suoi 117 anni di storia.
Chi da "Farsopoli" si è avvantaggiato, viceversa, è tornato rapidamente nell'oblio.
Facile capire dove sia la verità.


Tra gli altri libri letti, menzione doverosa per Paolo Foschi e le sue, per ora,
quattro avventure con protagonista il Commissario Igor Attila.
"Il castigo di Attila", "Delitto alle olimpiadi", "Il killer delle maratone" e
"Vendetta ai mondiali" sono gialli ben scritti e di facile lettura.
Tutti ambientati nel mondo dello sport tra Roma e dintorni.
Con doping, scommesse clandestine, omicidi e quant'altro.













domenica 7 dicembre 2014

ACCEPT @ LIVE CLUB, TREZZO SULL'ADDA - 17/10/2014




100% Heavy Metal! E potrei chiudere qui.
Sembra incredibile ma è la prima volta che vedo gli Accept in concerto.
Non conto, naturalmente, un vecchio Gods of Metal a Bologna dove suonarono, svogliati,
in pieno pomeriggio per una cinquantina di minuti.
Dopo gli alti e bassi seguiti all'allontanamento del mitico cantante Udo Dirkschneider
e ai mille scioglimenti e successive reunion, gli Accept stanno vivendo una seconda giovinezza.
Dal 2010, anno dell'ingresso in formazione del nuovo cantante Mark Tornillo,
la band ha pubblicato ben tre cd. Senza fare paragoni blasfemi con i capolavori del passato
si parla di tre lavori molto belli e sicuramente all'altezza del blasone della band teutonica.
A dimostrazione di quello che dico possiamo notare che nella scaletta di questo tour
le nuove canzoni fanno la parte del leone (ben più della metà dei pezzi proposti
arrivano dagli ultimi tre cd) senza sfigurare con i grandi classici.
L'inizio è all'insegna della novità con brani recentissimi, e bellissimi,
come la ruggente "Stampede", la maestosa "Stalingrad" e la acceptiana (eh già) "Hellfire".
Inevitabilmente, però, l'attesa di molti dei fans che hanno gremito il Live Club è per i
classici.
L'esecuzione di "Losers and Winners" e "London Leatherboys" fa esplodere
il locale.
Le due ore del concerto filano che è un piacere. Senza un momento di pausa, se non durante
"Princess of the dawn" dove Tornillo ne approfitta per dare un pò di sollievo
alle sue corde vocali.
Detto che il minuto vocalist non fa rimpiangere per nulla il vecchio Udo,
è chiaro a tutti come sia il carismatico chitarrista Wolf Hoffmann a reggere il peso della band.
Il suo sguardo ipnotico, il suo sorriso contagioso e le sue indubbie
capacità tecniche lo rendono il padrone assoluto del palco.
Una macchina macina riffs come poche se ne sono viste nella storia dell'Heavy Metal.
Le canzoni si susseguono senza sosta. L'apice, come quasi sempre, si raggiunge
alla fine. L'immortale, terremotante, "Fast as a shark" scatena un pogo selvaggio
sotto palco e ci accompagna verso gli inevitabili bis.
L'inno "Metal Heart", il nuovo singolo (gran pezzo) "Teutonic Terror" e l'inevitabile
"Balls to the wall" sanciscono la fine delle ostilità.
Una band in piena forma, creativa ed esecutiva.
Cinque uomini coesi ed affiatati con un unico intento:
tenere alto il nome di una band storica e inossidabile.
Accept, basta il nome.









sabato 6 dicembre 2014

GALVESTON




True Detective è una delle migliori serie tv degli ultimi dieci anni.
Nic Pizzolatto è il creatore di True Detective.
Galveston è il romanzo d'esordio di Nic Pizzolatto.
Basterebbe questo breve preambolo per suggerire a tutti la lettura di Galveston.
Naturalmente non è così semplice.
Non sempre i grandi scrittori sono anche grandi sceneggiatori e viceversa.
Un esempio per tutti? Stephen King!
Probabilmente il mio scrittore preferito e di sicuro uno dei più letti al mondo,
King non è quasi mai riuscito a rendere sul grande schermo la forza delle sue idee narrative nè
a "visualizzare" la sua immensa capacità di ammaliare e ipnotizzare
i milioni di lettori che lo amano.
Ma questa è un'altra storia...
Galveston è un classico Noir americano molto ben scritto.
Siamo dalle parti di maestri come McCarthy e Lansdale.
Pizzolatto ci mette di suo una buona dose di humor nero e qualche scena di
violenza che non avrebbe sfigurato in True Detective.
Il protagonista è Roy Cady, un malavitoso senza grandi ambizioni che vivacchia a New Orleans
sbrigando lavori sporchi (recupero crediti, estorsioni e, quando capita, omicidi) per conto
del boss Stan.
Quando Stan si innamora della fidanzata di Roy le cose si complicano.
Stan non vuole più avere intorno Roy e ordina ai suoi uomini di eliminarlo.
Roy, che ha quarant'anni e ha da poco scoperto di avere un male incurabile, non vuole
soccombere senza lottare e, dopo essere sfuggito a un agguato, scappa verso la
Costa del Golfo degli Stati Uniti. Direzione Galveston appunto.
Durante la fuga incontra la giovane prostituta dall'oscuro passato Rocky e la di lei sorellina
Tiffany.
Roy si prende cura di loro e tenta di vivere quel poco di tempo che gli rimane
senza ulteriori problemi.
Ma il passato non dimentica e Stan non ha dimenticato la sua promessa: Roy deve morire.


Voto : 4/5






sabato 11 ottobre 2014

IL BEPI - CASATENOVO 06/09/2014




Quando Il Bepi esce dalla provincia di Bergamo ci sono sempre tante incognite.
Se in "patria" ormai è una sorta di divinità :-) nonostante gli sforzi profusi negli anni
e i concerti effettuati (tra Milano, Lecco, Crema e Como) il "nostro" non riesce a rompere quel muro di diffidenza e indifferenza.
La serata di Casatenovo potrebbe essere una svolta. Poca gente davanti al palco a
inizio concerto nonostante l'enorme affluenza nei tendoni circostanti.
Con il passare dei minuti però, sempre più persone si sono avvicinate incuriosite
dalla musica e dal divertimento evidente dei presenti.
Ben pochi se ne sono andati prima della fine del concerto.
Concerto che è stato, come sempre, notevole.
Musica di alto livello, belle canzoni, strumentisti
all'altezza della situazione e poi lui... Il Bepi!
Cantante, autore, intrattenitore, showman, comico.... Di tutto un pò.
Stasera particolarmente scatenato. In forma. Divertente e divertito.
Come spesso succede quando suona "fuori zona" aumenta il parlato tra un pezzo e
l'altro; un pò per spiegare le canzoni (il dialetto bergamasco resta ostico per molti) e
un pò per offrire uno spettacolo nello spettacolo.
Con tanti album alle spalle è sempre più difficile stilare la scaletta dell'esibizione.
Qualche pezzo storico resta inevitabilmente fuori dalla set list.
Il mio consiglio è di assistere a più concerti perchè la scaletta varia in continuazione
e non c'è mai un'esibizione uguale all'altra.
Stasera viene, inevitabilmente, privilegiato il lavoro più recente.
Quello SP8 che ha portato Il Bepi a registrare negli Stati Uniti e che ha sancito, forse
definitivamente, la sua svolta verso sonorità Rock-Blues/Bluegrass.
Sono addirittura sette i pezzi di SP8 suonati questa sera a testimonare quanto
l'artista bergamasco creda in questo lavoro.
Non sono mancati, naturalmente, i grandi classici del repertorio.
Dai più famosi "I du camios", "Kentucky" (nel consueto mix con "Strade 'lla basa"),
e "Co de Goma" ai miei preferiti "Ol gir di Coregn", "Bigio BG", "Sta al mont adess" e,
soprattutto, "Motogussi R & R".
Per quanto mi riguarda il solito grande spettacolo ed io non mi stancherò mai di sponsorizzarlo
ad amici e conoscenti.
Mi trovo spesso a pensare al successo, nazionale, di Vandesfroos.
Bravo, per carità, ma vi assicuro che Il Bepi non ha nulla di meno e, soprattutto, nulla da invidiare
all'artista "lagheè".
Se non, appunto, il riscontro del grande pubblico.


                     (INTRO PINK FLOYD) LOCAL RADIO
I DU CAMIOS
JOHNNY THE SHERIFF
BIGIO BG
UP & DOWN
STRADE ‘LLA BASA/KENTUCKY
REMIGIO
IN-VOLONTARE
OL GIR DI COREGN
STA AL MONT ADES (soli)
PAIS IN FESTA
BEPIFANS
P.T. BLUES
CASTEGNA GENGIA
 (SCAMBIO EQUO) LA BARISTA/CHE FIGO QUELLO LI’
OM SENSA PIÖ I ALE
NÖMER VÜ
OLDRANT
CO DE GOMA/MOTO GUSSI R&R
Disco Sexy Bar Remix

EDGUY @ LIVE CLUB, TREZZO SULL'ADDA - 07/10/2014



Non vedevo gli Edguy in concerto dal lontano 2006.
Ben due volte quell'anno. A febbraio per la data di supporto al loro cd "Rocket Ride"
e a giugno nel contesto del "Gods of Metal".
Otto lunghi anni...
I loro ultimi cd non mi hanno esaltato e ho preferito dirottare energie e finanze da altre parti.
Preambolo inutile lo so, ma mi andava di scriverlo e l'ho fatto :-)
Ma torniamo al presente.
L'ultimo cd "Space Police - Defenders of the crown" mi piace tantissimo, il concerto era
a venti chilometri da casa mia, gruppo di supporto gli Unisonic di due miti assoluti
quali Kai Hansen e Michael Kiske.
Motivazioni più che valide per interrompere il digiuno.
Detto velocemente degli Starchild, sorta di supergruppo di serie B (si può dire vero?),
passiamo all'esibizione degli Unisonic vera support band della serata.
Oltre agli ex Helloween Kai e Michael sopra citati la band presenta personaggi storici della scena
metal mondiale come Mandy Meyer (ex Gotthard e Krokus),
Kosta Zaffiriou e Dennis Ward dei Pink Cream '69.
Quest'ultimo bassista e produttore di livello assoluto nonchè autore del 90%
delle canzoni degli Unisonic.
Nell'ora a disposizione ampio spazio ai brani dei due cd finora pubblicati dalla band.
Nonostante si fosse lesionato un legamento qualche giorno prima, l'immenso
Michael Kiske non ha voluto rinunciare allo show.
Si è presentato in stampelle e ha cantato per un'ora seduto su una seggiola.
Tutto questo non ha, naturalmente, penalizzato l'esibizione.
Michael si conferma cantante stratosferico, capace di toccare vette inarrivabili
per chiunque.
L'esibizione di "I want out", immortale cavallo di battaglia degli Helloween, cantato a
squarciagola da tutti i presenti, ha regalato emozioni e brividi a non finire.
La conclusione è invece riservata all'omonima "Unisonic".
Ma veniamo al piatto forte della serata.
Gli Edguy sono, indiscutibilmente, la creatura del loro leader maximo.
Quel Tobias Sammett, genio assoluto, creatore del progetto Avantasia e autore
di quasi tutti i pezzi nel repertorio della band.
Rispetto agli esordi gli Edguy sono diventati una perfetta macchina da palco.
Trascinati e guidati dall'istrionico Tobias sono un gruppo di amici che si diverte
e diverte.
La set list di questa sera rispecchia i miei gusti.
Pochi, pochissimi estratti dagli ultimi cd
(escluso l'ultimo, naturalmente, ben rappresentato da quattro brani) e ampio spazio
ai classici.
Si parte in quarta con "Love Tyger" singolo di presentazione dell'ultimo album.
Canzone catchy e di poche pretese ma coinvolgente e ruffiana al punto giusto.
A seguire "Out of vogue" e "Ministry of saints".
A questo punto Tobias diventa serio e dedica il brano seguente, la goliardica "Superheroes" (We never cry for love.... We are Superheroes!!!) a una persona a lui molto cara, un uomo dal
carisma incredibile, un grande compositore, un genio assoluto..... sè stesso!
Con "Defenders of the crown" si entra nel vivo e Tobias continua a interagire e scherzare
con il pubblico. Impossibile riportare e ricordare tutte le battute sciorinate dal singer.
Non avesse fatto il cantante avrebbe potuto fare benissimo lo showman.
Che poi, a ben vedere, è proprio quello che fa. Canta, balla e coinvolge il folto pubblico
di un "Live Club" ben gremito.
"Vain Glory Opera" è, cronologicamente, il primo pezzo di successo degli Edguy
e con quel coro fenomenale è praticamente impossibile restare indifferenti
(We live to fight the hand of doom, We got the pride to strike a fool...
Vain Glory be my wicked guide!).
L'immancabile assolo di batteria del bravo Felix Bohnke è una particolare rivisitazione
del tema di "Star Wars" e porta a "Space Police" altra title track (due titoli, due title tracks...)
del recente lavoro pubblicato dai nostri.
A questo punto Tobias dice che "c'è una canzone che gli Edguy non possono non eseguire
quando suonano in Italia...."
Il mio urlo "BABYLOOOOONNNNN!!!!!" credo si sia sentito fino in Germania.
E Babylon sia! Meravigliosa fast speed song.
Altro siparietto di Tobi per presentare la cover di "Rock me Amadeus" ("Avevamo proposto alla casa discografia di incidere questo pezzo. La risposta fu negativa. Ci dissero che una band Heavy Metal come noi non poteva fare un pezzo pop. A quel punto non potevamo fare altro che dire:
Fottetevi!
E l'abbiamo incisa ugualmente")
Si avvicina velocemente la fine del concerto. La ballad scelta per l'occasione è
"Land of the miracle". Poi un capolavoro assoluto come "Tears of a Mandrake" e pausa pre-bis.
Si riparte con la travolgente "Lavatory Love Machine" e si chiude, dopo un'ora e quaranta circa 
di spettacolo e divertimento assoluto, con "King of Fools".
In definitiva uno spettacolo da mettere nel cassetto dei ricordi migliori.
Sicuramente uno dei più belli visti negli ultimi anni.
Triste sarà il momento in cui mostri sacri come Iron Maiden, Black Sabbath, ACDC, Metallica...
appenderanno gli strumenti al chiodo.
Gli Edguy son tra i pochi new acts (non dimentichiamo che, pur essendo in giro da tanto tempo, nessuno della band ha compiuto quarant'anni) pronti a prenderne il testimone.














giovedì 4 settembre 2014

VHS




Ebbene si.
Nel 2014 mi trovo a scrivere di VHS.
Il motivo è semplice.
Dopo aver fatto pulizia in casa, cantina, garage mi ritrovo con 140 film in cassetta originali.
Mi piange il cuore buttarle via, troppi ricordi. Ma non ho più spazio e, a malincuore, devo disfarmene.
Venderle o cercare di trarne profitto sarebbe ridicolo. Neanche i mercatini dell'usato le vogliono.
Dato che gran parte di questi films hanno fatto la storia della cinematografia mondiale
mi chiedo e vi chiedo: c'è qualcuno interessato a ritirarle?


TITOLO REGISTA CAST ANNO DURATA
8 MM- delitto a luci rosse Joel Schumacher N.Cage-J.Phoenix-J.Gandolfini-P.Stormare 1998 120'
ABYSS (THE) James Cameron E.Harris-M.E.Mastrantonio 1988 135'
AMERICA OGGI Robert Altman T.Robbins-J.Moore-C.Penn-M.Modine-J.Lemmon 1993 180'
AMERICAN BEAUTY Sam Mendes K.Spacey-A.Bening-M.Suvari-T.Birch 1999 155'
AMERICANO A ROMA (UN) Steno A.Sordi-C.DellePiane-G.Benti 1954 85'
APOLLO 13 Ron Howard T.Hanks-G.Sinise-K.Bacon-E.Harris 1995 135'
ARLINGTON ROAD - L'inganno Mark Pellington J.Bridges-T.Robbins-J.Cusack 1998 120'
ASSASSINIO SUL TRENO George Pollock M.Rutherford 1961 90'
ASSASSINIO SULL'ORIENT-EXPRESS Sidney Lumet A.Finney-S.Connery-A.Perkins-L.Bacall- 1974 130'
AVVOCATO DEL DIAVOLO (L') Taylor Hackford A.Pacino-K.Reeves-C.Theron 1997 140'
BARBIERE DI RIO (IL) Giovanni Veronesi D.Abatantuono-M.Mazzantini-R.Papaleo-I.Grandi 1996 105'
BEAUTIFUL MIND (A) Ron Howard R.Crowe-E.Harris-J.Connelly 2001 135'
BLADE RUNNER - (director's cut) Ridley Scott H.Ford-R.Hauer-S.Young-D.Hannah 1991 115'
BOOGIE NIGHTS Paul T. Anderson M.Wahlberg-B.Reynolds-J.Moore-W.H.Macy 1998 145'
BRAVEHEART Mel Gibson M.Gibson-S.Marceau-C.McCormack 1995 170'
CACCIATORE (IL) Michael Cimino R.DeNiro-C.Walken-M.Streep-J.Savage 1978 180'
CARLITO'S WAY Brian DePalma A.Pacino-S.Penn-P.A.Miller 1993 145'
CASSANDRA CROSSING George P. Cosmatos S.Loren-R.Harris-O.J.Simpson-M.Sheen 1976 135'
CAST AWAY Robert Zemeckis T.Hanks-H.Hunt 2000 170'
C'ERA UNA VOLTA IN MESSICO Robert Rodriguez A.Banderas-J.Depp-S.Hayek-M.Rourke 2003 100'
CHE NE SARA' DI NOI Giovanni Veronesi S.Muccino-V.Placido-E.Germano 2004 105'
CHICAGO Rob Marshall R.Zellweger-C.Zeta Jones-R.Gere 2003 105'
CHIEDIMI SE SONO FELICE Massimo Venier Aldo, Giovanni & Giacomo-M.Massironi-A.Catania 2000 100'
CHRISTIANE F.-Noi ragazzi dello zoo di Berlino Ulrich Edel
1981 90'
CODICE D'ONORE Rob Reiner J.Nicholson-T.Cruise-D.Moore-K.Bacon 1992 135'
CODICE SWORDFISH Dominic Sena J.Travolta-H.Berry-H.Jackman-D.Cheadle-V.Jones 2001 95'
CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA George Clooney D.Barrymore-J.Roberts-S.Rockwell-R.Hauer 2002 110'
COPLAND James Mangold S.Stallone-H.Keitel-R.Liotta-R.DeNiro-A.Sciorra 1997 100'
CORSARI Renny Harlin G.Davies-M.Modine-F.Langella 1995 120'
CORVO (IL) Alex Proyas B.Lee 1994 95'
COSI' FAN TUTTE Tinto Brass C.Koll-P.Lanza-F.Branciaroli 1991 95'
CUJO Lewis Teague D.Wallace 1983 85'
DELLAMORTE DELLAMORE Michele Soavi R.Everett-A.Falchi 1994 110'
DIE HARD-Duri a morire John McTiernan B.Willis-S.L.Jackson-J.Irons 1995 120'
ERA GLACIALE (L')

2002 80'
ERA MIO PADRE Sam Mendes T.Hanks-P.Newman-J.Law-S.Tucci-J.Jason Leigh 2002 110'
EXTREME MEASURES Michael Apted H.Grant-G.Hackman-S.J.Parker 1996 115'
FALLO! Tinto Brass
2003 90'
FAN (THE)-Il mito Tony Scott R.DeNiro-W.Snipes-B.DelToro-E.Barkin 1996 115'
FIGHT CLUB David Fincher B.Pitt-E.Norton-H.Bonham Carter-Meat Loaf 1999 140'
FIUMI DI PORPORA (I) Mathieu Kassovitz J.Reno-V.Cassel 2000 100'
FRATELLI Abel Ferrara C.Walken-V.Gallo-C.Penn-B.DelToro-A.Sciorra 1996 95'
FRATELLO DOVE SEI? Joel Cohen G.Clooney-J.Turturro-H.Hunter-J.Goodman 2001 105'
FUGA DI MEZZANOTTE Alan Parker B.Davis-R.Quaid-J.Hurt 1978 115'
FULL METAL JACKET Stanley Kubrick M.Modine-A.Baldwin 1987 115'
GALLINE IN FUGA

2000 85'
GIOVANI, CARINI E DISOCCUPATI Ben Stiller W.Rider-E.Hawke-B.Stiller 1993 95'
GLADIATORE (IL) Ridley Scott R.Crowe-J.Phoenix-R,Harris-C.Nielsen 2000 155'
GRANDE FUGA (LA) John Sturges S.McQueen-J.Coburn-C. Bronson-R.Attenborough 1963 170'
GUERRIERI DELLA NOTTE (I) Walter Hill M.Beck-D.P.Kelly 1979 90'
HANNIBAL Ridley Scott A.Hopkins-J.Moore-G.Giannini-R.Liotta 2001 120'
HARRY TI PRESENTO SALLY Rob Reiner M.Ryan-B.Crystal-C.Fisher 1989 90'
IENE (LE) Quentin Tarantino H.Keitel-T.Roth-C.Penn-S.Buscemi-M.Madsen 1992 110'
INTOCCABILI (GLI) Brian DePalma K.Costner-S.Connery-A.Garcia-R.DeNiro 1987 120'
IO E ANNIE Woody Allen W.Allen-D.Keaton-C.Walken-S.Duvall 1977 100'
IO NON HO PAURA Gabriele Salvatores D.Abatantuono-D.Abbrescia 2003 105'
IT Tommy Lee Wallace T.Curry 1990 185'
ITALIAN JOB (THE) F.Gary Gray M.Wahlberg-C.Theron-E.Norton-J.Statham 2002 105'
JACK FRUSCIANTE è uscito dal gruppo Enzo Negroni S.Accorsi-V.Placido-I.Marescotti-A.Cenci-B.Livi 1996 100'
JFK-Un caso ancora aperto Oliver Stone K.Costner-D.Sutherland-K.Bacon-G.Oldman 1991 185'
KILL BILL - vol.1 Quentin Tarantino U.Thurman-L.Liu-M.Madsen-D.Carradine-D.Hannah
110'
KILL BILL - vol.2 Quentin Tarantino U.Thurman-D.Carradine-D.Hannah
130'
KINGDOM (THE)-Il regno Lars VonTrier U.Kier-K.Rolffes 1994 235'
LANGOLIERS (THE) Tom Holland D.Stockwell 1995 180'
LEON Luc Besson J.Reno-N.Portman-G.Oldman-D.Aiello
105'
MAGNIFICI SETTE (I) John Sturges Y.Brinner-S.McQueen-C.Bronson-E.Wallach 1960 130'
MALEDIZIONE DELLO SCORPIONE DI GIADA (LA) Woody Allen W.Allen-D.Aykroyd-H.Hunt-C.Theron-E.Berkley 2001 105'
MANHATTAN Woody Allen W.Allen-D.Keaton-M.Steep-M.Hemingway 1979 95'
MARATONETA (IL) John Schlesinger D.Hoffman-L.Olivier-R.Scheider 1976 120'
MATRIX Wachowski Bros. K.Reeves-L.Fishburne 1999 140'
META' OSCURA (LA) George A. Romero T.Hutton 1993 120'
MISERIA E NOBILTA' Mario Mattioli Totò-S.Loren-C.Croccolo-E.Turco 1954 95'
MISERY NON DEVE MORIRE Rob Reiner K.Bates-J.Caan-L.Bacall 1991 110'
MOSTRO (IL) Roberto Benigni R.Benigni-N.Braschi-I.Marescotti-M.Blanc 1994 115'
MOULIN ROUGE Baz Luhrman N.Kidman-E.McGregor-J.Leguizamo 2001 125'
NIGHT FLIER (THE) Mark Pavia M.Ferrer 1997 95'
NIKITA Luc Besson A.Parillaud-T.Karyo-J.Reno 1990 115'
NIRVANA Gabriele Salvatores D.Abatantuono-C.Lambert-E.Seigner 1997 110'
NOME DELLA ROSA (IL) Jean Jaques Annaud S.Connery-C.Slater-F.Murray Abraham
125'
NON CI RESTA CHE PIANGERE R.Benigni & M.Troisi R.Benigni-M.Troisi-A.Sandrelli-P.Bonacelli 1984 110'
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI Fausto Brizzi G.Faletti-C.Capotondi-N.Vaporidis 2006 100'
NOTTING HILL Roger Michell J.Roberts-H.Grant 1999 125'
OMBRA DELLO SCORPIONE (L') Mick Garris G.Sinise-R.Lowe-M.Ringwald-L.Sangiacomo 1994 360'
OUT OF SIGHT Steven Soderbergh G.Clooney-J.Lopez-V.Rhames 1998 120'
PAPRIKA Tinto Brass D.Caprioglio-M.Brochard-N.Soldano 1991 110'
PEACEMAKER (THE) Mimi Leder G.Clooney-N.Kidman-A.Muller Stahl 1997 120'
PICCOLI OMICIDI TRA AMICI Danny Boyle E.McGregor 1994 90'
PIOGGIA INFERNALE Mikael Salomon C.Slater-M.Freeman 1998 100'
POINT BREAK Kathryn Bigelow K.Reeves-P.Swayze 1991 105'
POIROT A STYLES COURT Ross Devenish D.Suchet-H.Fraser 1990 105'
POMODORI VERDI FRITTI alla fermata del tram John Avnet K.Bates-J.Tandy-M.S.Masterson-M.L.Parker 1992 125'
PORCI CON LE ALI Paolo Pietrangeli F.Bianchi-C.Mancinelli-L.Castel 1977 105'
PROVA A PRENDERMI Steven Spielberg T.Hanks-L.DiCaprio-C.Walken-M.Sheen 2003 135'
QUEI BRAVI RAGAZZI Martin Scorsese R.DeNiro-R.Liotta-J.Pesci 1990 145'
RADIO FRECCIA Luciano Ligabue S.Accorsi 1998 110'
REGINA MARGOT (LA) Patrice Chereau I.Adjani-V.Lisi-A.Argento-V.Perez-C.Amendola 1994 135'
RICORDATI DI ME Gabriele Muccino F.Bentivoglio-L.Morante-M.Bellucci-N.Romanoff 2003 120'
SAI CHE C'E' DI NUOVO? John Schlesinger R.Everett-Madonna
95'
SALVATE IL SOLDATO RYAN Steven Spielberg T.Hanks-M.Damon-T.Sizemore-V.Diesel 2004 160'
SCHEGGE DI PAURA Gregory Hoblit R.Gere-E.Norton-L.Linney 1996 125'
SCHOOL OF ROCK Richard Linklater J.Black-J.Cusack 2003 105'
SCOMODI OMICIDI Lee Tamahori M.Griffith-C.Palminteri-N.Nolte-C.Penn-M.Madsen 1996 110'
SCUOLA (LA) Daniele Luchetti S.Orlando-A.Galiena-F.Bentivoglio 1995 100'
SEVEN David Fincher B.Pitt-M.Freeman-K.Spacey-G.Paltrow 1995 125'
SHINING Stanley Kubrick J.Nicholson-S.Duvall-D.Lloyd 1980 115'
SHREK


90'
SIAMO UOMINI O CAPORALI? Camillo Mastrocinque Totò-P.Stoppa-F.Fialdini 1955 90'
SIDEWAYS Alexander Payne P.Giamatti-T.Hayden Church-V.Madsen-S.Oh 2004 120'
SILENZIO DEGLI INNOCENTI (IL) Jonathan demme J.Foster-A.Hopkins 1991 115'
SINDROME DI STENDAHL (LA) Dario Argento A.Argento-T.Kretschman-M.Leonardi-P.Bonacelli 1995 120'
SIRENE Lohn Duigan H.Grant-S.Neill-E.MacPherson 1995 95'
SKINHEADS-Romper Stomper Geoffrey Wright R.Crowe 1992 90'
SLEEPERS Barry Levinson B.Pitt.R.DeNiro-K.Bacon-D.Hoffman-J.Patrick 1996 145'
SOLDI SPORCHI Sam Raimi B.Paxton-B.B.Thornton-B.Fonda 1999 120'
SOLITI SOSPETTI (I) Bryan Singer K.Spacey-G.Byrne-S.Baldwin-B.DelToro 1995 105'
SORPASSO (IL) Dino Risi V.Gassman-J.L.Trintignant-C.Spaak 1962 105'
SOTTILE LINEA ROSSA (LA) Terrence Malik S.Penn 1998 165'
STANGATA (LA) George Roy Hill P.Newman-R.Redford-R.E.Jones-R.Shaw 1973 125'
STANZA DI MARVIN (LA) Jerry Zaks M.Streep-D.Keaton-R.DeNiro-L.DiCaprio 1997 100'
TENEBRE Dario Argento A.Franciosa-G.Gemma-D.Nicolodi 1982 100'
TERAPIA D'URTO Peter Segal J.Nicholson-A.Sandler-M.Tomei-J.Turturro 2003 100'
THELMA & LOUISE Ridley Scott G.Davies-S.Sarandon-H.Keitel-B.Pitt 1991 130'
TITANIC James Cameron L.DiCaprio-K.Winslet-B.Zane-K.Bates 1997 190'
TOMMYKNOCKERS John Power J.Cassidy-J.Ashton 1993 180'
TORO SCATENATO Martin Scorsese R.DeNiro-J.Pesci 1980 130'
TOTO' LE MOKO' Carlo L. Bragaglia Totò-G.M.Canale-M.Castellani-E.Garinei 1949 75'
TOTO', PEPPINO E LA MALAFEMMINA Camillo Mastrocinque Totò-P.DeFilippo-D.Gray-T.Reno-N.Manfredi 1956 120'
TRAINSPOTTING Danny Boyle E.McGregor-R.Carlyle 1996 95'
TRAsgreDIRE Tinto Brass Y.Mayarchuk-F.Nunzi-M.Parodi 2000 90'
TRE UOMINI E UNA GAMBA Massimo Venier Aldo, Giovanni & Giacomo-L.Littizzetto 1997 100'
TUTTI PAZZI PER MARY Farrelly Bros. C.Diaz-M.Dillon-B.Stiller 1998 115'
ULTIMO BACIO (L') Gabriele Muccino S.Accorsi-G.Mezzogiorno-M.Stella-S.Sandrelli 2001 115'
UN GIORNO…PER CASO Michael Hoffman G.Clooney-M.Pfeiffer 1996 105'
UOMO DELLA PIOGGIA (L') Francis Ford Coppola M.Damon-D.DeVito-J.Voight.M.Rourke 1998 130'
UOMO INNOCENTE (UN) Peter Yates T.Selleck-F.Murray Abraham 1990 110'
VERITA' NASCOSTE (LE) Robert Zemeckis H.Ford-M.Pfeiffer 2000 125'
VITA E' BELLA (LA) Roberto Benigni R.Benigni-N.Braschi-G.Cantarini
125'
VITA ESAGERATA (UNA) Danny Boyle C.Diaz-E.McGregor-H.Hunter 1998 100'
ZONA MORTA (LA) David Cronenberg C.Walken-M-Sheen-H.Lom 1983 100'


sabato 26 luglio 2014

STRYPER @ FRONTIERS ROCK FESTIVAL 02/05/14






Onore e gloria imperitura per l'etichetta italiana Frontiers Records (da sempre impegnata
nella salvaguardia del melodic Hard Rock) capace di organizzare un festival di tre giorni,
sul suolo italico, con gruppi che molto raramente hanno visitato la nostra amata penisola.
Tanto per fare un nome, i "biblici" Stryper sono appena alla seconda presenza in Italia
nonostante trent'anni di carriera alle spalle.
Per motivi economico-temporali ho partecipato solo a una delle tre date del Festival.
Grande è il rimpianto per non aver assistito alle esibizioni di gente come
Hardline, W.E.T., Winger, Nightranger, Danger Danger, Jeff Scott Soto e, soprattutto, Tesla.
Ma non si può avere tutto dalla vita e dovendo scegliere un'unica data non potevo
che decidere per i miei adorati Stryper.
Da sempre una delle mie cinque-sei band preferite i "giallo-neri" hanno confermato
e superato ogni più rosea aspettativa.
Ma andiamo con ordine.
Trattandosi di una festival c'erano molte bands di contorno.
Cercherò di spendere due parole su ognuna di loro.

Ad aprire le danze sono gli Adrenaline Rush. Suoni moooolto soft,
coretti mooolto zuccherosi e front-girl moooolto... tutto!
La splendida Tave Wanning è stata sicuramente una delle cose piu belle
(in ogni senso) della serata. Le foto scattate insieme a fine concerto resteranno un
bel souvenir. Mi dicono che sapesse anche cantare ma io di questo non me ne sono accorto.

A seguire i Moonland. Anche loro con vocalist femminile (la bella e raffinata
Lenna Kuurmaa), anche loro con una proposta molto soft (ancor più degli
Adrenaline Rush). Se non ho capito male erano al loro primo concerto e una certa
insicurezza si è notata.

E' ora il turno degli L.R.S. (dietro il cui acronimo misterioso si nascondono
il cantante Tommy La Verdi, il chitarrista Josh Ramos e il batterista Michael Shotton).
Qui si parla di puro AOR come inevitabile visti i personaggi coinvolti.
Bella esibizione anche se un pò impersonale.

I giovani svedesi Eclipse guidati dal talentuoso vocalist Erik Martensson sono la miglior
sorpresa della giornata. Grandissima energia, tanta voglia di divertirsi e divertire,
Hard Rock cristallino e melodie azzeccatissime.

I Red Dragon Cartel sono la band di Jake E. Lee. Il funambolico ex-chitarrista di
Ozzy Osbourne è invecchiato parecchio ma non ha perso un briciolo del suo carisma
e delle sue incredibili capacità. La loro esibizione è francamente noiosetta eccezion fatta
per i due classici del buon caro vecchio Ozzy posti in apertura ("The ultimate sin")
e chiusura (l'immortale "Bark at the moon") di concerto che hanno scatenato il pubblico presente.
Per il resto canzoni anonime e molte "svisate" chitarristiche.

I danesi Pretty Maids non sono mai stati tra i miei preferiti e anche questa sera hanno confermato
pregi (pochi) e difetti (molti) di una carriera ultra trentennale.
Il cantante Ronnie Atkins fa veramente una gran fatica a prendere le note più alte e le canzoni
memorabili in una discografia molto ampia come la loro sono davvero pochine.
Qualche brivido giusto sui classici "Red, Hot and Heavy", "Future World" e "Back to Back"
(meglio conosciuta nella versione fatta qualche anno fa dagli Hammerfall).
Per il resto nulla da segnalare.

Ma veniamo al piatto prelibato della serata.
Gli Stryper, aldilà di ogni pregiudizio sui temi delle loro canzoni e sull'atteggiamento
"predicatorio" del cantante Michael Sweet, dimostrano per l'ennesima volta di essere una band
di caratura superiore. La voce di Michael, anche se può sembrare incredibile,
è addirittura migliorata nel corso degli anni. Nonostante le 50 primavere alle porte non ha
alcun problema a raggiungere note altissime (suo marchio di fabbrica da sempre) e se la cava
altrettanto bene sui toni medio bassi.
L'esecuzione perfetta di due pezzi da novanta della storia del rock metal
come la "kissiana" Shout it out loud e la "judaspriestiana" Breaking the law
non fanno che confermare le mie parole. Meglio delle originali?
Non saprei ma di sicuro non tanto inferiori.
La scaletta è perfetta. Il giusto spazio al nuovo cd "No more hell to pay", appena uscito, con
tre brani piazzati a metà esibizione, le due cover sopra citate e poi tantissimi classici meravigliosi
che hanno consacrato gli Stryper nella storia del Rock Metal!
Gemme dal valore inestimabile come "More Than a Man", "The Way", "Soldiers under command"
e "To hell with the devil". L'esibizione piano voce della commovente "Honestly" con un
Michael Sweet veramente da brividi. Ed ecco confezionato uno dei concerti più belli della mia lunga
carriera da fan.

Ancora un plauso alla Frontiers records per aver organizzato e permesso tutto questo.
Sperando in un'edizione 2015 ancora più ricca e, magari, un pò meno costosa.

Set List Stryper:

 Battle Hymn of the republic
-SING-ALONG-SONG
-LOUD 'N' CLEAR
-REACH OUT
-CALLING ON YOU
-FREE
-MORE THAN A MAN
-LEGACY
-NO MORE HELL TO PAY
-MARCHING INTO BATTLE
-BREAKING THE LAW
-SHOUT IT OUT LOUD
-ALL FOR ONE
-HONESTLY
-THE WAY
-SOLDIERS UNDER COMMAND
 Abyss
-TO HELL WITH THE DEVIL













UCCIDI IL PADRE



Non ho mai letto nulla di Sandrone Dazieri.
So benissimo che è il creatore del personaggio del "Gorilla" (portato sul
grande schermo da Claudio Bisio).
Conosco il suo ottimo lavoro come sceneggiatore di serie tv come
"R.I.S.", "Intelligence" e "Squadra Antimafia".
Vendendo libri e amando i thriller però, non potevo restare indifferente
al numero di copie vendute di "Uccidi il padre".
Non sempre il successo significa qualita' ma dopo tanti anni credo
di aver maturato una sorta di "sesto senso" su quelli che potrebbero
essere dei libri (dei film, dei dischi....) di mio gradimento.
Anche questa volta sono contento di non essermi sbagliato.
"Uccidi il padre" è un thriller perfetto.
Due personaggi indimenticabili come la poliziotta Colomba Caselli
(momentaneamente fuori servizio dopo un tragico evento di cui, forse,
si è resa responsabile) e Dante Torre (adulto mai cresciuto che,
quando era ancora un bambino fu sequestrato
e rinchiuso per più di undici anni in un silo) si trovano
a indagare su un uomo che sequestra i bambini.
E se quest'uomo fosse la stessa
persona che trent'anni prima rapì Dante?
E se quest'uomo non agisse da solo?
Un thriller ambientato tra Roma e Cremona (la città di Dazieri) con colpi
di scena mai banali e tensione alle stelle per tutte le quasi 600 pagine.
Non sono molti i romanzi italiani di questo genere a poter competere
con i grandi titoli americani (mi vengono in mente "Io Uccido" del
compianto, bravissimo, Giorgio Faletti e "Il suggeritore" di Donato Carrisi).
Ebbene, "Uccidi il padre" è uno di quelli.
Credo sia inevitabile una trasposizione cinematografica (o almeno
una serie tv come quelle che ho citato in precedenza). Il soggetto
si presta benissimo e un autore/scrittore/sceneggiatore come Dazieri
saprebbe senz'altro trovare la chiave giusta per dare un volto e un "carattere"
ai personaggi di fantasia da lui creati.
Se devo trovare due piccoli difetti mi soffermerei sulla "invincibilità" di
Colomba (nonostante i suoi timori, le sue ansie e i suoi attacchi di panico
sopravvive a due terribili attentati e abbatte uomini violenti senza apparente fatica)
e sul finale semi-aperto.
Dettagli me ne rendo conto.
Che infatti non influiscono minimamente sul giudizio finale.

Voto : 5/5








venerdì 28 marzo 2014

PAGAN PARTY






I Mago De Oz saranno
Venerdi 18 Luglio 2014
allo Stadio comunale di Cenate Sotto (BG)
per "Metal for Emergency"

sabato 1 marzo 2014

BLIZZARD OF OZZ



Nel 1979 il "Re delle tenebre" John Michael Osbourne (per tutti OZZY)
viene licenziato dai Black Sabbath.
Per il suo esordio da solista, l'anno successivo, il Madman recluta
un giovane virtuoso della sei corde, il californiano Rhandy Rhoads, autore fino
a quel momento di due albums con i Quiet Riot passati pressochè inosservati.
Per la sezione ritmica la scelta cade sul bassista Bob Daisley (ex-Rainbow)
e sul batterista Lee Kerslake (ex-Uriah Heep).
Con l'ausilio del tastierista Don Airey la formazione è completa.
Il 20 settembre 1980 esce "Blizzard of Ozz", un album strepitoso.
L'istrionico cantante è in ottima forma, nonostante i vizi e gli abusi
per cui è famoso, e Randy Rhoads dimostra di avere un feeling
e una carica non comuni.
L'opener "I don't know" è assolutamente devastante. Il brano si regge
quasi esclusivamente sul riff di chitarra e sul ritornello ipnotico e irresistibile.
La successiva "Crazy train" diventerà in breve tempo uno dei classici di Ozzy
nonchè uno dei brani simbolo dell'Heavy Metal.
Il solo di chitarra è uno dei tanti capolavori del biondo chitarrista.
L'immancabile, per quei tempi, ballad si intitola "Goodbye to romance" e si tratta
di un altro bersaglio centrato. Uno dei più bei lenti di sempre.
Il breve intermezzo strumentale "Dee" scritto da Rhoads serve solo a spezzare il ritmo
e a dimostrare ancora una volta la classe immensa di Randy.
Il brano verrà riproposto in versione completa nel 1987 sul "Tribute Album"
dedicato al chitarrista scomparso in modo tragico qualche anno prima.
"Suicide Solution" è una canzone dirompente e porterà non pochi problemi
al cantante di Birmingham a causa del suo testo. Un testo per molti autobiografico
dove si parla della schiavitù causata dall'alcool e di come il suicidio possa essere,
in alcuni casi, una soluzione al problema.
Niente di tutto questo naturalmente ma quando parte la macchina del fango
e delle illazioni è sempre difficile fermarla.
La facciata B (cari, vecchi dischi in vinile) si apre con "Mr.Crowley".
Probabilmente il capolavoro dell'album nonchè una delle canzoni più famose di Osbourne.
E' il brano che più ricorda i Black Sabbath. Atmosfera plumbea e testo ispirato
dalle opere del famoso occultista britannico Aleister Crowley.
Un tappeto di tastiere dà il via al pezzo e provoca i brividi.
La canzone si chiude con l'ennesima perla di Rhandy Rhoads;
Un assolo interminabile che diventerà termine di paragone e banco di prova
per tutti i chitarristi negli anni a venire.
"No bone movies" è la canzone più anonima dell'album.
Non un vero è proprio riempitivo ma certamente lontano dalle vette di tutti
gli altri brani.
Tocca ora a "Revelation - Mother Earth".
Canzone stupenda dal testo ecologico-pacifista.
Un evidente j'accuse nei confronti dell'umanità per gli orrori
che provoca e per i danni causati al pianeta terra.
Forse il pezzo strumentalmente più vario e complesso dell'intero lavoro.
La conclusiva "Steal away (the night)" è Heavy Metal puro
e dichiara la fine delle ostilità.
Poco meno di 40 minuti per un album immortale che sancì il ritorno sulle scene
di Ozzy dopo le vicissitudini "sabbathiane".
Un'opera di sublime fattura che rivelò al mondo il genio sfortunato
di Rhoads e che dimostrò, senza ombra di dubbio, come il buon vecchio Ozzy
avesse ancora molto da dare al mondo della musica.
"Blizzard of Ozz" fu registrato nuovamente nel 2002
con le parti di Kerslake e Daisley ri-suonate da Mike Bordin dei Faith No More
e Robert Trujillo futuro Metallica.

Voto : 5/5






lunedì 20 gennaio 2014

ONE LIFETIME






Derivativi? Certo!
Zero originalità? Può essere.
Ricordano troppo i Blind Guardian? Vero.
Chi se ne frega di tutto questo?
IO ! ! !
I Persuader ci fanno capire e sentire
cosa vuol dire suonare Heavy Metal nel 2014.
Giunti al quarto album in studio dopo un'attesa durata ben otto anni
gli svedesi si confermano duri e puri quanto basta per spazzare via
il novanta per cento dei gruppetti in circolazione.
Da sempre sottovalutati e sconosciuti ai più, mi auguro
che con l'imminente "The Fiction Maze"
i Persuader raggiungeranno il successo che meritano.
Dategli un ascolto.




sabato 4 gennaio 2014

LIBRI 2013





Nel 2013 ho letto 24 libri. Ecco quelli che ho apprezzato di più.

1) OPEN di Andrè Agassi (con J.R. Moehringer)

2) LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT di Joel Dicker

3) INFERNO di Dan Brown

4) L'OMBRA DEL LEONE di Steve Berry

    JOYLAND di Stephen King

    LA PANNE di Friedrich Durrenmatt

    LA PROMESSA di Friedrich Durrenmatt

    A VISO COPERTO di Riccardo Gazzaniga






  

   

OLTRE



Ho iniziato il 2013 leggendo la, splendida, autobiografia di Agassi "Open"
e l'ho chiuso leggendo quella di Max Biaggi.
Nel mezzo tanti romanzi, thriller e fantapolitici, perchè non pensiate che
le mie letture si limitino alle vicende narrate da campioni.
E' pur vero che da buon sportivo (ex-praticante ormai) mi hanno sempre interessato
le storie di atleti raccontate in prima persona. Non sto parlando di fatti legati al gossip o alle
congetture di giornalisti più o meno competenti.
Quello che voglio io è cercare di capire cosa c'è "dietro" un Campione.
Spesso con le autobiografie lo capisco.
Per qualità di scrittura questo "Oltre" non si avvicina neanche minimamente
al capolavoro "Open". Non credo nemmeno fosse nelle intenzioni del pilota
romano (aiutato nella stesura dal giornalista Paolo Scalera) cercare un confronto
così proibitivo.
Detto questo, il libro è ben scritto e si legge con piacere.
Da "biaggista" convinto quale sono ero particolarmente interessato
ad alcuni dettagli. Gli esordi in competizioni ufficiali da diciottenne
(quando tutti i piloti moderni salgono sulle prime moto sportive a sei-sette anni),
i quattro titoli mondiali consecutivi vinti in 250, il passaggio nella classe regina con
l'esordio fantascientifico di Suzuka nel 1998 (pole, giro veloce e vittoria con distacchi abissali
inflitti ai rivali), la rivalità con Rossi, la provvisori decadenza e la risurrezione in Superbike
sublimata da altri due titoli mondiali (primo italiano nella storia a vincere
il titolo in quella categoria).
Nel libro c'è tutto questo e anche qualcosa di più. Ampio spazio, ad esempio,
viene dato alle vicende sentimentali di Biaggi. Con un "curriculum" come il suo
era quasi inevitabile. Se vogliamo fare una battuta possiamo dire che l'essere stato
un campione di livello assoluto "nonostante" distrazioni chiamate Adriana Volpe,
Naomi Campbell, Arianna David, Anna Falchi, Andrea Orme fanno di lui
un grandissimo :-)
Inevitabile poi il racconto della storia d'amore con la Miss Italia Eleonora Pedron.
La donna che lo ha fatto diventare padre due volte e lo ha accompagnato
negli anni trionfali della Superbike.
Lasciando da parte le questioni "rosa", quello che traspare da queste pagine
e la convinzione di Biaggi di aver ottenuto in carriera meno di quanto meritasse
(almeno due-tre mondiali nella classe regina erano certamente alla sua portata)
un pò per sua colpa e molto per l'ostilità dell'ambiente. A causa del suo carattere
spigoloso non è mai entrato nelle grazie degli organizzatori e degli sponsor
più munifici. Gente che oltre alle prestazioni in gara è interessata anche al folklore
e ai giusti atteggiamenti verso i fans (qualcuno ha detto Rossi?).
Da parte mia approfitto di queste righe per ribadire la mia idea.
Rossi è, stato, un fenomeno assoluto. Ha dimostrato in tutta la sua carriera
di saper vincere quando doveva vincere ed era messo nelle condizioni giuste
per farlo. Non pensiate che sia una cosa facile.
D'altro canto Biaggi gli è subito dietro. I quattro titoli in 250, le vittorie in 500
e poi Moto GP (13 con 23 pole e 58 podi totali sono un bottino di tutto rispetto),
i due titoli in Superbike e una carriera ultra ventennale sempre, o quasi,
ad altissimi livelli fanno di lui un Campione assoluto.
Senza contare che se il miglior pilota degli ultimi dieci anni, Jorge Lorenzo,
ha sempre avuto come idolo Max Biaggi qualcosa vorrà pur dire.
Sono convinto che il primo anno in 500 il titolo gli sia stato scippato
in modo clamoroso per favorire Mick Doohan (non uno qualsiasi diciamo) ed
altri due mondiali li abbia persi per piccolezze e sfortune varie.
Sarebbero stati la ciliegina sulla torta di una carriera, comunque, fantastica.
In ultimo mi resta la curiosità di vedere cosa sarebbe successo in un
duello Biaggi-Rossi a parità di mezzi tecnici e, soprattutto, con la stessa età.
Ma qui siamo alla fantascienza.


Voto : 4/5