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venerdì 7 agosto 2015

LACUNA COIL & MOVIDA, UBIALE CLANEZZO 31/07/15


Per quanto mi riguarda, quello di questa sera è uno dei concerti più attesi di tutto il 2015.
Non ho mai visto i Lacuna Coil dal vivo e sono curiosissimo di vedere "Live" la piu' famosa
Metal band italiana.
Discorso diverso per i Movida. Adoro i Movida!
Fin dal lontano esordio "Contro ogni tempo" datato 1995.
CD letteralmente consumato a furia di ascolti.
Proprio il ventennale di quel lavoro è stata la scintilla che ha rimesso in pista i Movida.
Con la ristampa del cd arricchita da alcuni inediti e qualche
concerto ben selezionato per vedere se "la macchina funzionava ancora".
E la macchina funziona eccome.
Rivedere i ragazzi in concerto dopo più di 15 anni ha risvegliato in me mille emozioni.
E le canzoni direte voi? Una più bella dell'altra. Non è un concerto da headliner
quindi non c'è spazio per tutto il repertorio ma per le mie preferite si.
Sto parlando di "Anni luce", "Immaginare", "Puro Incanto" e la title track del primo album.
La bellissima "Universo" e "Frammenti" dal secondo cd (Frammenti Simili del 1998).
E poi le recenti, ottime, "Sono un acrobata" e "Il ricamo della farfalla".
Per chi non lo sapesse sono canzoni che con l'adeguata promozione e un doveroso supporto
dalle radio avrebbero spalancato ai Movida le porte di un meritato successo.
Vedere che dopo vent'anni (e a quasi 15 dalla "pausa") la formazione è immutata mi fa capire
l'affetto e l'amicizia che legano i 5 Movida.
E dopo il concerto la sorpresa più bella. Tutti nel backstage a firmare autografi, fare foto
e scambiare due parole (nel mio caso qualcuna in più) con i fans.
Umiltà e disponibilità. Due doti inestimabili e non sempre presenti in chi fa l'artista di professione.
Alessandro Ranzani alla voce, Super Mario Riso (un fenomeno!) alla batteria,
Ivan Lodini al basso, Gianluca Battaglion e Giovanni Frigo alle chitarre.
Una splendida serata, Grazie Ragazzi!



Veniamo al piatto forte della serata. Come accennato in precedenza, i Lacuna sono probabilmente
l'unica band metal italiana famosa in tutto il mondo.
Stati Uniti in primis grazie alle loro esibizioni all'OzzFest e a innumerevoli altri Festivals.
Lo confesso senza problemi, non sono la mia band preferita e non conosco a fondo tutto il
repertorio ma la curiosità era davvero tanta.
Non nascondo che avevo anche qualche stupido pregiudizio.
Ho sempre pensato che il loro successo fosse in gran parte merito della splendida
cover di "Enjoy the silence" e del fascino indiscutibile della cantante Cristina Scabbia.
Proprio Cristina è stata, per me, la vera rivelazione della serata.
Mi aspettavo, stupidamente, poco più che una "starlette" e invece...
Gran voce, grande padronanza del palco e, soprattutto, grandissima grinta.
Non me ne vogliano gli altri membri della band, tutti bravissimi, ma è chiaro come il sole che
Miss Scabbia (o MissScabbia come si fa chiamare sui maggiori "social")
sia il pezzo da novanta che fa la differenza.
Esibizioni come questa fanno capire cosa vuol dire suonare per tanti anni in giro per il mondo
davanti a audience anche di 80-100 mila persone.
Per mio gusto personale i momenti migliori della serata sono stati l'inizio con
la bella "Trip the darkness", l'accoppiata "Swamped/Zombies", la stupenda "Heaven's a lie"
(veramente un gran pezzo!) e il gran finale con la già citata "Enjoy the silence"
e la bellissima "Our Truth".
Su questo brano soprattutto la front woman è assolutamente da brividi.
"We Fear Nothing" Cri!!!
In definitiva un ottimo concerto e una splendida serata per la quale devo ringraziare ancora una
volta i ragazzi di Ubiale Clanezzo. Organizzazione perfetta, ottimo cibo, prezzi popolari e la
possibilità di vedere grandi gruppi senza spendere un euro grazie all'ottima politica del "Free Entry".
Arrivederci all'anno prossimo!








FOLKSTONE, UBIALE CLANEZZO 25/07/15




Due giorni dopo lo splendido concerto dei Rhapsody Of Fire rieccomi in quel di
Ubiale Clanezzo per lo spettacolo dei Folkstone.
La band orobica si sta facendo spazio a suon di cd e grandi esibizioni live
nel folto panorama metal italiano.
Rispetto a due sere fa balza subito all'occhio una bella differenza.
Tanta, tantissima gente è venuta a vedere i Folkstone.
Non trascuro il fatto che sia sabato e nemmeno dimentico che in terra bergamasca
i ragazzi "giocano in casa"; ma mi piace pensare che la grossa affluenza sia merito
della band, delle sue capacità e del "passaparola" di chi li ha già visti e li raccomanda agli amici.
In scaletta, come sempre per i Folkstone, molte canzoni.
Grande spazio naturalmente ai brani tratti dall'ultimo cd, il più che discreto "Oltre l'abisso".
Si parte con "Fuori sincronia" che, a dispetto del titolo, dimostra come i nove folkstoniani
siano ormai una macchina ben rodata da tanti concerti e una decina d'anni a girovagare
per l'Italia e l'Europa.

E' incredibile vedere gli enormi progressi fatti dalla band rispetto alle
incerte esibizioni degli esordi. Lore è diventato un protagonista assoluto con la sua voce
particolare e il suo carisma sul palco. Edo alle pelli è un terremoto! Assolutamente devastante.
Maurizio suona mille strumenti e tutti in modo perfetto.
Non dimentichiamo la particolarità dei Folkstone. Un folk metal nel quale trovano spazio,
di fianco ai classici basso-chitarra-batteria, strumenti molto particolari come
cornamuse, ghironda, flauto, arpa, bombarda...
Nelle due ore di esibizione c'è spazio per quasi tutti i cavalli di battaglia.
Frerì, In caduta libera, Anime Dannate, Simone Pianetti, Omnia Fert Aetas (splendida),
Nebbie, Rocce nere. La mia preferita resta "Non sarò mai" e anche questa sera mi ritrovo
a cantare il ritornello a squarciagola come se non ci fosse un domani.
Perchè "non sarò mai schiavo del facile" e "non avrò mai un pensiero comune da rispettare!"

Due le cover proposte. "Tex" fatta in un modo che i Litfiba odierni se la sognano e la new entry
"I fought the law" dal repertorio dei Clash. Non ho mai amato la band londinese e anche la versione
orobica non mi ha particolarmente convinto. Poco male.

Dopo l'inevitabile e meritatissima pausa, chiusura con i fuochi d'artificio.
"Nella mia fossa" e "Prua contro il nulla" sono una doppietta che stenderebbe pure un toro.
Chi ha ancora una goccia di energia si scatena con la canzone che dà il nome al gruppo
e con la conclusiva "Con passo pesante".

Gran serata, gran concerto e ci lasciamo con la promessa di rivedere i Folkstone
il 26 agosto a Trescore Balneario, sempre in provincia di Bergamo.












RHAPSODY OF FIRE, UBIALE CLANEZZO 23/07/15








I ragazzi del "Power Sound" di Ubiale Clanezzo (BG) hanno fatto davvero le cose in grande.
Otto serate di musica ad alto livello in due settimane con band di sicuro richiamo della scena
italica come Folkstone, Rezophonic, Movida, Lacuna Coil, Omar Pedrini e Rhapsody of  Fire.
E sono proprio i triestini Rhapsody Of Fire i protagonisti della prima serata.
Partiamo dall'unica nota dolente. Poca, pochissima gente per una delle bands più importanti
del metal italiano. La band che con il suo mitico e ancora inarrivabile "Legendary tales"
nell'ormai lontano 1997 creò un vero e proprio genere.
Vero che è giovedì, vero che non hanno un album recente da presentare, vero che per qualcuno
Ubiale Clanezzo è un posto immaginario sperduto chissà dove (si tratta invece di una località in
provincia di Bergamo a neanche mezz'ora dal capoluogo orobico e a meno di un'ora da Milano) ma stiamo parlando dei RHAPSODY OF FIRE!
Una band incredibile con canzoni meravigliose e, particolare non trascurabile di questi tempi,
in concerto gratuito. Avete capito bene: Gratis!
Perchè i ragazzi di Ubiale amano la buona musica e in cambio dello spettacolo offerto
si aspettano solo tanta gente a bere e mangiare nel loro stand gastronomico
(e anche lì ne vale la pena).
Se non supportiamo queste manifestazioni non venite poi a lamentarvi quando non ci saranno più.
Chiusa la polemica parentesi passiamo allo spettacolo.

I Rhapsody dopo anni sui palchi di tutto il mondo sono una macchina da guerra.
Il cantante Fabio Lione è un professionista assoluto rodato da mille esperienze e collaborazioni.
Se Gamma Ray, Kamelot, Angra (solo per fare qualche nome) chiede le tue prestazioni
significherà pure qualcosa.
Dietro le pelli quel mostro di bravura che è Alex Holzwarth.
Il leader e fondatore Alex Staropoli come sempre defilato e semi nascosto dietro le sue tastiere.
Roberto De Micheli alla chitarra a recitare il ruolo del genio Luca Turilli (cofondatore della band
e ormai occupato a tempo pieno con il suo progetto solista Luca Turilli's Rhapsody).
Al basso l'ultimo arrivato, il triestino Alessandro Sala ex-Sinestesia e, per gli amanti del gossip,
vincitore dieci anni fa della prima edizione de "La Pupa e il Secchione".
Programma non proprio memorabile ma che ebbe un discreto successo all'epoca.
Ma a noi interessa la musica e Alessandro Sala questa sera ha dimostrato di essere un bassista
cazzuto e di sicuro valore.
La scaletta presentata dai nostri è praticamente perfetta.
Pochi estratti dall'ultimo cd "Dark wings of steel" (il primo in studio senza Turilli) e una lunga e bella cavalcata nella storia del gruppo pescando da quasi ogni album pubblicato.
Difficile fare classifiche di gradimento ma è chiaro che brani meravigliosi come
"Land of Immortals", "Dawn of Victory", "Holy Thunderforce" la fanno da padrone.
Non manca il commosso ricordo di Lione in memoria dell'amico Christopher Lee
recentemente scomparso prima dell'esecuzione di "The magic of the wizards dream".
La chiusura è inevitabilmente affidata all'epico inno "Emerald Sword".
Vero e proprio marchio di fabbrica del combo giuliano.
Una canzone meravigliosa che ha scritto i canoni di questo genere.
A seguire la set-list della serata. Chiedo venia per qualche possibile errore
ma non avendo sottomano la scaletta ufficiale devo affidarmi esclusivamente alla mia memoria
che, pur essendo discreta, inizia a perdere qualche colpo.


VIS DIVINA / HOLY THUNDERFORCE
LAND OF IMMORTALS
THE MARCH OF THE SWORDMASTER
UNHOLY WARCRY
TRIUMPH OR AGONY
DARK WINGS OF STEEL
LAMENTO EROICO
ERIAN'S MYSTICAL RHYMES
*
WISDOM OF THE KINGS
DAWN OF VICTORY
THE VILLAGE OF DWARVES
KNIGHTRIDER OF DOOM
THE MAGIC OF THE WIZARDS DREAM
REIGN OF TERROR
EMERALD SWORD





sabato 1 agosto 2015

IL MOMENTO DI UCCIDERE




Dei tanti film tratti dai libri di John Grisham "Il momento di uccidere" è di sicuro il migliore.
Gran parte del merito và in parte alla solida regia di Joel Schumacher
(Un giorno di ordinaria follia, Batman Forever, Batman & Robin, Tigerland...) ma soprattutto
all'incredibile cast messo insieme per l'occasione.
OK per i ruoli principali ma quando per i "personaggi di contorno" puoi permetterti di schierare
gente come Kevin Spacey, Ashley Judd, Donald e Kiefer Sutherland capisci che il gioco è fatto.
Ma chi sono i protagonisti? I protagonisti sono la deliziosa Sandra Bullock, l'onnipresente
Samuel Jackson (ma quanti film ha fatto?) e il bravissimo Matthew McConaughey qui
in una delle sue prime interpretazioni.
Fa ridere pensare che McConaughey sia stato scoperto da molti solo recentemente dopo
i suoi ruoli in Magic Mike, Dallas Buyers Club, The Wolf of Wall Street e, soprattutto,
nella pluripremiata (e bellissima) prima stagione della serie "True Detective".
Fa ridere perchè già vent'anni fa in questa pellicola si capiva che il bel Matthew era
un Signor Attore.
La trama in breve.
Due bifolchi razzisti sequestrano e stuprano la figlia neanche undicenne dell'afro-americano
Carl Lee (interpretato da Samuel Jackson). Quest'ultimo capisce che i due delinquenti
se la caveranno con una pena lieve e decide di farsi giustizia da solo uccidendoli entrambi
a colpi di fucile. Inevitabilmente sarà lui a finire sotto processo e a rischiare la pena di morte.
A prendere le sue difese sarà l'amico e giovane avvocato alle prime armi Jack Brigance
(Mc Conaughey) che aiutato dalla studentessa di legge Ellen Roark (la Bullock) farà
di tutto per evitare a Lee la pena capitale.
Qualche lungaggine di troppo (150' i minuti della pellicola) mi impedisce di dare il massimo
dei voti ma si tratta sicuramente di un ottimo film nel genere legal-thriller.
Memorabile l'arringa finale dell'ottimo McConaughey.
Voto : 4/5


METAL FOR EMERGENCY 2015



Il "Metal For Emergency" sta diventando un appuntamento irrinunciabile per tutti gli
amanti dell'Heavy Metal. In particolare per gli appassionati del filone "Power".
Quest'anno i ragazzi di Cenate Sotto (BG)
hanno davvero fatto le cose in grande e dopo averci regalato
negli anni passati gruppi come Grave Digger, Mago de Oz, Rhapsody of Fire....
ecco il pezzo da 90: i Gamma Ray di Mister Kai Hansen!
Ma andiamo con ordine.
Il venerdi' si scaldano i motori con Lionsoul (persi per motivi logistici...), Domine e
Iron Savior.
I Domine sono da sempre una delle mie 5 metal bands italiane preferite, li vedo sempre
con estremo piacere e anche questa volta non hanno deluso le aspettative.
La band dei fratelli Paoli propone il suo epic metal dalle svariate influenze
(Thin Lizzy, Manowar e pure i Queen tra le più evidenti).
Il loro ultimo cd (Ancient Spirit Rising) è del 2007 inevitabile quindi che la scaletta proposta
dai nostri sia pressochè invariata rispetto agli ultimi concerti ai quali ho assistito.
Non male in senso generale perchè ascoltare capolavori come "The Hurricane Master", "Thunderstorm" o l'immensa "The Aquilonia Suite" è sempre un piacere.
Però l'attesa per il nuovo album è diventata spasmodica e non sarebbe male sentire nuovi
pezzi live.
Cosa dire dell'esibizione? Nulla di nuovo sotto il sole.
Morby é il solito cavallo di razza e la sua voce nonostante le 50 e più primavere alle spalle
non ha perso un grammo della sua potenza. Enrico Paoli è un chitarrista di classe come pochi.
La sezione ritmica con Riccardo Paoli al basso e Stefano Bonini alla batteria non perde un colpo
mentre le tastiere di Riccardo Iacono fanno come sempre il loro "sporco" e utile lavoro.
Gran concerto!

Gli headliner della prima serata sono gli Iron Savior di Piet Sielck. Per chi non lo sapesse
Piet faceva parte della primissima formazione degli Helloween. E scusate se è poco.
Conosco e apprezzo gli album della band tedesca da sempre
(se non sbaglio siamo a otto lavori in studio e l'ultimo "Rise of the Hero" del 2014 è un signor cd)
ma non avevo mai avuto occasione di vederli dal vivo.
Ebbene, esame superato. Nonostante un sound monolitico e con poche variazioni sul tema,
il power metal dei Savior è perfetto per passare 90 minuti in allegria.
Batteria in doppia cassa quasi perenne, ritmiche serrate, fiumi di riffs e ritornelli iper melodici.
Una quindicina di pezzi senza cali di tensione ripercorrendo quasi vent'anni di onorata carriera.
Pezzi forti della serata "Mind Over Matter", "I've been to hell", "Coming Home" e l'inno
"Heavy Metal Never Dies" con il ritornello cantato a squarciagola da tutti i presenti.
La chiusura con la cover di un pezzo storico come "Breaking The Law" (dei Judas Priest...
potevo anche non scriverlo vero?) è la classica ciliegina sulla torta.
Singolare la scelta delle tre chitarre (Piet oltre che cantare non molla mai la sua sei corde) visto
che non si parla di un gruppo come gli Iron Maiden con armonizzazioni e mille cambi di tempo.
Anche il look scelto dai nostri è abbastanza particolare. Più che una band metal sembravano
sei turisti tedeschi in vacanza in riviera.
Ma come si dice: è il risultato che conta. Quindi bando alle ciance e Iron Savior promossi!

Il sabato è il giorno dei Gamma Ray. Non me ne vogliano le altre bands del bill
ma sono arrivato giusto in tempo per vedere la band di Kai Hansen.
L'uomo che, con i suoi Helloween, ha praticamente inventato il Power Metal
più di trent'anni fa. Dopo lo split con i suoi vecchi compagni nel 1990 io sono rimasto
fedele agli Helloween ma non dimentico l'importanza di Hansen per la storia della mia musica
preferita. La scaletta di questa sera pesca più o meno da tutta la discografia del "Raggio Gamma"
con l'unica eccezione dell'helloweeniana "I want out", riproposta in versione extra large
con intermezzo reggae del quale avrei fatto volentieri a meno.
La particolare voce di Kai (non una delle mie preferite diciamo) ha perso di potenza negli
ultimi anni e da metà concerto in poi si è rivelato utile e decisivo l'aiuto del bravo e
semi sconosciuto Franck Beck. Niente di clamoroso ma sui pezzi da novanta come le bellissime
"Rebellion in Dreamland", "Land of the Free" e "Man on a Mission" Beck ha dato una
mano notevole al buon Kai. Pare che Beck farà parte in pianta stabile della formazione
dei Gamma Ray nel prossimo futuro anche per quanto riguarda l'incisione dei nuovi brani.
Staremo a vedere ma non sarebbe male, parere assolutamente personale, se Hansen si dedicasse
solamente al songwriting e alla chitarra.
Chiusura affidata alla doppietta "Somewhere out in space" / "Send me a sign".
Fine delle ostilità e tutti a casa felici e contenti dopo due giorni di buon heavy metal.

Chiudo con un suggerimento personale agli organizzatori della festa per la prossima edizione.
Che ne dite di pescare uno o due nomi da questo elenco?
Rage, Hammerfall, Stratovarius...... ACCEPT!
;-)


Di seguito la set-list dei Gamma Ray:
  1. Welcome/Avalon
  2. Heaven Can Wait
  3. Hellbent
  4. I Want Out
  5.  
  6. Fight
  7. Dream Healer
  8. Empathy
  9. Master of Confusion
  10. Rebellion in Dreamland
  11. Land of the Free
  12. Man on a Mission / Miracle
  13. To the Metal
  14.  
  15. Somewhere Out in Space
  16. Send Me a Sign