Visualizzazioni totali

lunedì 8 ottobre 2012

E SEI ! ! !


Al termine del Campionato più combattuto, entusiasmante ed equilibrato di sempre,
Max Biaggi ha vinto il suo sesto (sesto!) titolo iridato.
Nemmeno il più fantasioso scrittore di thriller sarebbe stato capace di scrivere
un finale così elettrizzante.
Dopo tredici gare (ventisei manche) erano ancora tre i piloti con la possibilità
di vincere il titolo.
Con 50 punti a disposizione nell'ultima gara il centauro romano conduceva
con 30,5 punti di vantaggio sul britannico Sykes e 38,5 su Marco Melandri.
Sarebbero bastati due sesti posti (oppure un secondo) per aggiudicarsi il titolo
indipendentemente dai risultati dei rivali.
Facile? Assolutamente no! Il Campionato Superbike si conferma per l'ennesima
volta il regno dell'imprevedibile.
Neanche tre giri e Biaggi cade lasciando il via libera ai due rivali che arrivano
secondo e terzo (Melandri e Sykes) dietro al francese Guintoli novello profeta in patria.
Tutto da rifare. Adesso al romano occorre un quinto posto per garantirsi il titolo.
Pronti via e Tom Sykes è già in fuga inseguito dal solito Guintoli, da Rea e dal
compagno di squadra di Biaggi, Eugene Laverty.
Max è decimo incastrato tra le Ducati di Checa e Giugliano e dietro a Melandri.
Ci vuole calma e sangue freddo. Qualità che mancano al ravennate che si toglie
dai giochi con una brutta caduta al sesto giro.
A questo punto il mondiale rimane una lotta a due.
Sykes vola verso la vittoria di manche confermandosi gran pilota mentre Biaggi
inizia la rimonta decisiva scrollandosi di dosso Haslam e le due Ducati.
A pochi giri dal termine riesce finalmente a raggiungere la quinta posizione e
la mantiene fino al traguardo laureandosi Campione del Mondo per la
seconda volta in Superbike.
Vincere un mondiale per mezzo punto (MEZZO PUNTO!!!) credo non sia
mai accaduto in cento anni di storia motoristica.
Questo a testimonianza ulteriore dell'incredibile equilibrio che regna in questa categoria.
Uno spettacolo incredibile! Un mondiale da tramandare alla storia!



Nessun commento:

Posta un commento