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lunedì 29 dicembre 2014

A SERIOUS MAN






Prima o poi doveva succedere.
"A Serious Man" è, senza dubbio alcuno,
il peggior film "partorito" dai geniali Fratelli Coen.
I miei registi e sceneggiatori preferiti avevano, finora, una carriera senza macchie.
Qualche film meno riuscito di altri certo, inevitabile con una filmografia di quasi venti titoli.
Ma questo è proprio un passaggio a vuoto.
Già il prologo non lasciava presagire nulla di buono.
Un racconto yiddish senza capo nè coda, assolutamente slegato dalla trama del film
e inserito solo con lo scopo di "abituare" lo spettatore all'atmosfera ebraica che pervade
l'opera. Evitabile.
Il protagonista Larry Gopnick è un professore di fisica in attesa di una cattedra stabile.
Con due figli menefreghisti, un fratello disoccupato che vive in casa sua
e passa il tempo in bagno o a fare scommesse, e una moglie che gli ha chiesto il divorzio, Gopnick vive un momento particolarmente difficile della sua esistenza.
Subisce un tentativo di estorsione da parte di uno studente coreano
(forse le scene migliori del film)
si lascia tentare dalla provocante vicina di casa che prende il sole, in nudo integrale,
nel cortile adiacente e si decide a chiedere consiglio a tre rabbini per avere
risposte "filosofico-religiose" sul perchè, a suo modo di vedere, il buon Dio
si stia accanendo su di lui nonostante sia un "Uomo Serio".
Il nostro "Giobbe" (evidente il riferimento biblico
per tutta la durata del film) cerca risposte a tutto quello che di sfortunato
gli sta accadendo con una pazienza, appunto, invidiabile.
Naturalmente non vi dirò se le risposte arriveranno. Un pò perchè non voglio
rovinare la sorpresa a chi non ha visto il film e ha intenzione di farlo.
Un pò perchè, come spesso fanno i Coen nelle loro opere, non sempre
le risposte sono chiare e definitive.
Non vorrei essere stato troppo cattivo e quindi spendo volentieri due parole per l'ottimo cast.
Nessun attore da "Blockbuster" ma tanti bravi interpreti.
Su tutti Michael Stuhlbarg nel ruolo del protagonista e Richard Kind in quello del fratello.
In definitiva un film da vedere (perchè i film dei Coen sono TUTTI da vedere!)
ma ben lontano da capolavori come "Il Grande Lebowski", "Fargo", "Crocevia della morte",
"Fratello dove sei?", "L'uomo che non c'era" e via discorrendo.


Voto : 3/5





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